Proposte per la riqualificazione Riparazioni Navali
clienteRiparazioni Navali Porto di Genova S.p.A.
localitàGenova, Italia
prestazioniStudio di fattibilità
cronologia2014
Il presente documento intende formulare alcune osservazioni e proposte in merito alle esigenze di sviluppo del porto di Genova, con riferimento all'attuazione del Piano Regolatore in vigore e alle ipotesi di revisione complessiva del waterfront attualmente allo studio dell'Autorità Portuale.
Tali indicazioni scaturiscono dalle esigenze di migliorare e potenziare le funzioni portuali, con un approccio che tenga conto delle necessità di salvaguardia dell'operatività degli attuali concessionari, delle condizioni di fattibilità tecnica ed economica degli interventi nel breve-medio periodo (avvio e/o completamento delle opere entro 5 anni), nonché degli obiettivi dichiarati di miglioramento delle relazioni città-porto.
Deve essere segnalato come, dal punto di vista dei costi, gli interventi proposti rientrino nell'ambito delle valutazioni di pianificazione già approvate o allo studio dell'Autorità Portuale, con l'unica eccezione dell'ambito di Multedo-Aeroporto-Cornigliano, in cui il superamento dell'ipotesi di spostamento a mare dell'Aeroporto comporta un risparmio stimabile in almeno 1.500 milioni di euro. A titolo indicativo, l'ammontare complessivo degli investimenti per tutte le opere qui indicate assomma a 1.125 milioni di euro.
Le indicazioni, articolate negli ambiti di Voltri, Multedo-Aeroporto-Cornigliano, Sampierdarena e Riparazioni Navali, contengono valutazioni in merito agli obiettivi di pianificazione, allo stato dell'arte attuale, alle criticità emerse, alle soluzioni proposte e agli effetti conseguenti, comprensive di un elaborato grafico.
Attraverso gli interventi proposti, Assindustria ritiene che in tempi congrui allo sviluppo della concorrenza internazionale il porto di Genova possa sensibilmente migliorare la propria competitività rispetto agli altri scali del Mediterraneo. In una fase storica, infatti, caratterizzata da un lato dalla crescita tumultuosa dei traffici marittimi e dall'altro da fenomeni di forte concentrazione dei servizi di logistica, i porti stanno realizzando cospicui investimenti atti ad intercettare questa domanda. A tale riguardo esperienze significative nell'arco mediterraneo quali quelle di Valencia, Barcellona, per certi aspetti Marsiglia ed in Italia di Savona-Vado, Livorno o Civitavecchia dimostrano come sia indifferibile un'azione volta a conseguire nel più breve tempo possibile gli obiettivi di sviluppo indicati dal PRP (mantenimento di una vocazione multifunzionale e aumento delle capacità operative nei settori del traffico containerizzato, convenzionale, delle rinfuse liquide e solide, RoRo e radicamento delle attività industriali).
Ciò nonostante e considerando il rapido approssimarsi della data del 2010, assunta come riferimento per la pianificazione strategica dell'attuale PRP, è necessario operare fin da subito per tracciare una prospettiva di sviluppo del porto di Genova veramente capace di garantirne il ruolo di centralità nel mercato del Mediterraneo.
Peraltro, soprattutto con riferimento al traffico containerizzato, tutto ciò rischia di essere insufficiente rispetto ai trend di crescita del settore se le opere di potenziamento delle aree portuali non fossero collocate all'interno di un sistema di piattaforme logistiche retroportuali da individuarsi nell'oltre Appennino e da collegarsi con il porto tramite un'efficiente rete infrastrutturale. Anche in questo caso, le esperienze già avviate all'estero unite ai maggiori vincoli che derivano dagli assetti geomorfologici ed urbanistici del nostro territorio, dimostrano come sia necessario estendere i "confini" del sistema portuale ad un contesto ben più ampio rispetto alle aree di banchina, laddove ripartire tutti i servizi di logistica destinati alle merci. Da questo punto di vista, i progetti ormai definiti sulla rete ferroviaria (Terzo valico e nodo di Genova) così come quelli in itinere sulla rete viaria (nodo autostradale e collegamenti portuali) rappresentano la condizione necessaria, ancorché non sufficiente, per la costruzione di tale sistema che nelle soluzioni qui prospettate potrebbe incardinarsi su tre ambiti portuali sostanzialmente autonomi e dalle grandi potenzialità, quali quelli di Voltri, Cornigliano e Sampierdarena.